Sono stati trovati dei pesticidi pericolosi in un terzo degli oli analizzati: scopri quali sono i rischi e come scegliere oli più sicuri e genuini per la tua salute.
L’olio d’oliva è un alimento simbolo della dieta mediterranea e della cultura italiana, apprezzato anche per i benefici che apporta alla salute. Dietro l’apparenza si nascondono spesso verità diverse: dietro questa eccellenza, si nascondono alcune criticità che meritano attenzione.
Recenti studi hanno infatti evidenziato la possibile presenza di residui di pesticidi nell’olio – sostanze chimiche impiegate in agricoltura per proteggere le colture da insetti e malattie – ma che possono avere effetti nocivi per la salute umana se presenti in quantità elevate. Un’indagine innovativa condotta dall’Università di Messina ha rilevato la presenza di pesticidi pericolosi in circa un terzo dei 50 campioni di oli italiani ed europei analizzati. Conoscere i rischi e le alternative disponibili diventa essenziale per fare scelte consapevoli e proteggere la propria salute senza rinunciare al piacere di un buon olio di qualità.
Uno studio italiano guidato dal professor Mondello ha analizzato 50 campioni di olio extravergine d’oliva prodotti tra il 2021 e il 2023. Tra questi, 23 campioni provenivano dall’Italia, sia da supermercati sia da piccole aziende locali, mentre gli altri 27 arrivavano da diversi Paesi europei. Purtroppo, i risultati non sono stati molto rassicuranti! Vediamo di seguito, cosa è uscito fuori.
La ricerca ha preso in esame 50 campioni di olio extravergine d’oliva prodotti tra il 2021 e il 2023. Di questi, 23 campioni provenivano dall’Italia, sia da prodotti acquistati nei supermercati sia da piccoli produttori locali, mentre i restanti 27 campioni erano oli provenienti da diversi Paesi europei. L’obiettivo era valutare la presenza di residui di pesticidi e verificare se fossero rispettati i limiti di sicurezza stabiliti dalla legge europea.
I risultati ottenuti dallo studio sono stati decisamente poco incoraggianti. In ben 21 campioni su 50 è stata rilevata la presenza di almeno un pesticida a livelli superiori ai limiti consentiti dalle normative europee. Questo significa che circa un terzo degli oli analizzati potrebbe contenere sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute, se consumati abitualmente.
Tra i pesticidi più pericolosi trovati ci sono la cipermetrina e l’endosulfan (assieme al suo derivato endosulfan solfato). La ricerca ha rilevato che questi composti provocano un’esposizione cronica superiore al doppio della Dose Giornaliera Accettabile (DGA) nei bambini, uno dei gruppi più vulnerabili.
Non tutto, però, è negativo. Lo studio ha infatti evidenziato che l’olio biologico italiano, esaminato in sei campioni, non presentava residui di pesticidi fuori norma. Questo dato conferma come le pratiche di agricoltura biologica, che vietano l’uso di pesticidi chimici di sintesi, siano una scelta più sicura per i consumatori attenti alla qualità e alla salute.
Questi dati devono far riflettere i consumatori sull’importanza di scegliere con attenzione l’olio che acquistano. Nonostante l’olio extravergine d’oliva resti un alimento prezioso, è fondamentale essere consapevoli che non tutti i prodotti sul mercato hanno la stessa qualità e sicurezza! Quello che può fare il consumatore è preferire l’olio biologico, leggere l’etichetta, diffidare di prodotti dal prezzo troppo basso e scegliere produttori locali.
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