Multe salatissime da migliaia di euro per chi ha il pezzotto, arriva la stretta: molti utenti cominciano a tremare.
Estate, per molti, è sinonimo di vacanza, ma anche di calciomercato: i vari club di Serie A si stanno preparando per la nuova stagione calcistica, con il nostro campionato pronto ad iniziare l’ultima settimana di agosto e, come ormai già successo negli ultimi anni, trasmesso principalmente su DAZN.

Fino alla stagione 2028-2029, salvo nuovi rinnovi, DAZN trasmetterà tutte le partite della Serie A; su Sky, 3 partite per turno in co-esclusiva con la piattaforma streaming, mentre al contrario l’emittente privata ha il dominio totale sulle coppe europee, trasmettendo sia la Champions League (185 partite su 203, le restanti saranno su Prime Video), che l’ Europa League e la Conference League, anche in streaming su NOW.
Come al solito, quindi, serviranno più abbonamenti a un tifoso per seguire la propria squadra del cuore in ogni competizione, ma sempre più utenti scelgono di affidarsi a situazioni di streaming illegali, il famoso “pezzotto”, per guardare tutte le partite ad un prezzo ridotto. Ovviamente, è una scelta del tutto illegale: per salvaguardare i diritti televisivi, è in arrivo una nuova stretta: previste sanzioni da migliaia di euro per tutti gli utenti del “pezzotto”, ecco la situazione.
Multe pezzotto, nuova stretta: la proposta di legge che aumenta le multe
Con una nuova proposta di legge avanzata da Marco Osnato (Fratelli d’Italia) e Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) della Commissione cultura, parte del governo avrebbe intenzione di aumentare la quota minima sanzionabile per gli utenti che compiano atti di pirateria.

I numeri riportato sono impietosi: come riportato nel documento, solo nel 2023 sono stati registrati ben 319mila atti di pirateria audiovisiva in Italia; al momento, la multa minima per chi viene sorpreso a utilizzare Iptv e soluzioni simili è di 154 euro. Con questa nuova proposta, l’intenzione è di alzarla ad un minimo di 500 euro in caso di illecito “lieve”, aumentando vertiginosamente la sanzione nel caso di illeciti più gravi, da 5mila a 16.233,77 euro.
La proposta prevede poi un utilizzo specifico dei soldi provenienti da queste sanzioni: l’articolo 2 della proposta di legge menzionata propone di far confluire le maggiori entrate nel Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, disciplinato dalla legge 220/2016 (conosciuta da tutti come “Legge cinema”). Insomma, l’idea è quella di favorire lo sviluppo del settore cinema e contenuti multimediali “legale”, combattendo la pirateria in maniera decisa.