E’ finita l’era dei pagamenti digitali: d’ora in poi gli esercenti potranno esigere pagamenti in contanti

Da anni veniamo incoraggiati a pagare con strumenti digitali ma ora quell’era potrebbe essere finita: si torna ai contanti.

Che sia un bene o un male non sta a noi dirlo ma di sicuro sta per finire l’era del dominio assoluto dei pagamenti digitali con carte di debito e di credito. Da anni veniamo incoraggiati a pagare con il bancomat piuttosto che con la Visa e a lasciare a casa i contanti. Anzi: a lasciarli in banca e non prelevarli nemmeno.

donna con davanti un cappuccino che paga con il bancomat
E’ finita l’era dei pagamenti digitali: d’ora in poi gli esercenti potranno esigere pagamenti in contanti/grupposenatoforzaitalia.it

La ragione principale è che i pagamenti con strumenti digitali sono tracciabili e, quindi, consentono di contrastare attività illecite come il riciclaggio di denaro sporco o l’evasione fiscale. Ma non solo: si tratta anche di un metodo più igienico dal punto di vista sanitario.

Infatti le banconote ce le passiamo di mano in mano chissà quante volte e possono, quindi, veicolare germi e batteri. Una nuova sentenza, però, ribalta tutto: d’ora in avanti alcuni esercenti – non tutti ma solo una specifica categoria – potranno rifiutare i pagamenti digitali ed esigere di essere pagati con i contanti.

Addio bancomat: questi esercenti potranno rifiutarlo

I pagamenti con il bancomat, soprattutto dalla pandemia di Covid in avanti, sono diventati sempre più frequenti ma ora una nuova svolta: si torna ai contanti. Una specifica categoria di esercenti potrà rifiutare i pagamenti con strumenti digitali. Vediamo di chi si tratta.

donna che prende delle banconote dal portafoglio
Addio bancomat: questi esercenti potranno rifiutarlo/grupposenatoforzaitalia.it

Come tutti ricorderemo, l’obbligo di accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito entrò in vigore nel 2012: a partire da allora tutti gli esercenti dovettero dotarsi di un Pos e l’obbligo riguardava anche cifre di piccoli importi. In pratica se voglio posso anche pagare il caffè da 1 euro con la carte di credito e nessuno può rifiutare di farmi pagare in questo modo. Un modo per cercare di combattere in ogni modo l’evasione fiscale che, purtroppo, continua ad essere un grosso problema nel nostro paese.

Diverso, però, il discorso per i tabaccai. Infatti sulla vendita di sigarette e valori bollati, se accettassero i pagamenti digitali, il margine di guadagno sarebbe nulla, anzi: andrebbero in perdita. Pertanto, il Giudice di pace di Genova, lo scorso 12 luglio, ha sentenziato che in questi casi, i tabaccai possono rifiutare i pagamenti con bancomat e carte ed esigere di essere pagati solo in contanti.

Un vantaggio per l’esercente, un piccolo ostacolo per i cliente il quale potrebbe avere difficoltà a trovare uno sportello ATM in cui prelevare visto che in moltissime città stanno scomparendo e, talvolta, bisogna fare chilometri per trovarne uno. Questa sentenza – ribadiamo – ha valore solo nel caso di vendita di sigarette e valori bollati: tutti gli altri esercenti continueranno a dover accettare pagamenti con strumenti digitali anche nel caso di piccoli importi, per loro non cambia nulla.

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