Quando vanno in prescrizione le tasse non pagate? La risposta definitiva spiazza gli italiani

Capire quando vadano in prescrizione le tasse non pagate è importante per tutti, la risposta potrebbe essere però per molti sorprendente.

Le spese che ognuno di noi deve sostenere sono diverse, per questo può diventare difficile riuscire a tenerle a mente tutte ed essere in regola. Ritrovarsi con tasse non pagate può essere quindi più facile di quanto si possa pensare, non solo perché si pensa di fare i “furbi”, ma anche solo causa di una semplice distrazione o perché si è in difficoltà e si arriva a non saldare quanto previsto con la speranza di non incorrere in problemi.

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Conoscere la prescrizione per le tasse non pagate è importante – Grupposenatoforzaitalia.it

Mettere in conto una sanzione, che può avere un valore differente a seconda del tempo trascorso dalla scadenza, è però quasi del tutto certo, a meno che non si verifichi una situazione precisa, che può rappresentare per alcuni una sorta di “salvezza”. Il riferimento è alla prescrizione, ovvero quella fase a partire dalla quale l’importo previsto può non essere considerato più dovuto, ma a cui si arriva secondo un termine che forse non tutti conoscono, ma di cui è bene essere informati.

Prescrizione tasse non pagate: ecco quando scatta

Sapere che le tasse non pagate possano andare in prescrizione può permettere di tirare un sospiro di sollievo un po’ per tutti, “furbetti” compresi, anche se non è una situazione che scatta velocemente come è facile immaginare. Prima è necessario mettere in conto una fase in cui ci si deve preparare a ricevere una serie di solleciti, cosa ovviamente poco piacevole. I termini non sono uguali per tutti, ma variano a seconda del tipo di contributo.

A livello generale il termine è di dieci anni, salvo sia prevista una scadenza più breve, valida solo in alcuni casi. Ci sono delle imposte, ad esempio, che hanno una prescrizione che scatta dopo cinque anni, come è il caso di:

  • IVA (Imposta sul Valore Aggiunto);
  • Imposte sui redditi: IRPEF e IRES;
  • Tributi locali: IMU, TARI, TASI, Tosap.
  • Contributi previdenziali: INPS e altre casse previdenziali.

Basti pensare, ad esempio, all’IRPEF, se non viene pagato quanto previsto nel 2019, l’Agenzia delle Entrate può chiedere quanto previsto fino al 2024, se non è accaduto niente fino ad allora si potrà evitare di saldare l’importo.

Agenzia delle Entrate
Scaduta la prescrizione il debito è estinto – Grupposenatofrzaitalia.it

Il bollo auto ha invece una prescrizione di due anni, mentre per il canone Rai si scende a due anni. La tassa di soggiorno si prescrive in un anno. Quando sono trascorsi i termini di prescrizione, ogni debito può essere considerato estinto.

Attenzione, però, ci sono dei casi in cui i termini vengono interrotti, per questo può esserci ancora la possibilità di ricevere un sollecito di pagamento. Questo può accadere quando si ricevono alcuni specifici atti formali, quali:

  • Intimazione di pagamento: viene emessa quando il contribuente non paga entro il termine stabilito;
  • Cartella di Pagamento: emessa dall’Agenzia delle Entrate in maniera formale;
  • Avviso di accertamento: notifica l’importo dovuto e fa ripartire il termine di prescrizione;
  • Atto di messa in mora: formale richiesta di pagamento con indicazione di un termine preciso.

Se si riceve uno di questi documenti il termine di prescrizione si interrompe e ricomincia a decorrere dalla data della notifica.

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