I controlli del Fisco sono dietro l’angolo per chi possiede queste vetture: ecco perché rischi un accertamento fiscale.
Il solo possesso di alcuni tipi di veicoli, potrebbe esporre al rischio di accertamento fiscale. Infatti, il Fisco potrebbe insospettirsi e procedere con degli accertamenti in alcune circostanze. Purtroppo, i controlli fiscali non scattano solo per movimenti sospetti o incongruenti sul conto corrente.

Anche il possesso di certe auto in particolare può far sospettare l’Agenzia delle Entrate tanto da effettuare degli accertamenti. Ecco di quali auto si tratta e cosa fare per non rischiare.
Quali sono le vetture che fanno scattare un accertamento fiscale
L’Agenzia delle Entrate potrebbe far scattare degli accertamenti fiscali sui possessori di auto di lusso di grossa cilindrata, auto d’epoca o quelle storiche. Questo se il possesso delle auto risultasse incongruente rispetto a quanto dichiarato dal contribuente.

Il problema è che questo vale non solo per le auto di lusso, soggette a superbollo, ma anche per le auto “innocue”, ma che potrebbero comunque insospettire il Fisco, specie se hanno costi importanti di manutenzione e mantenimento. Infatti, come intuibile, possedere un’auto vuol dire sostenere una serie di spese importanti che solo chi ha un determinato reddito potrebbe permettersi.
Quindi, le auto che possono far scattare un accertamento fiscale sono:
- auto di lusso: che superano i 250 cavalli e per le quali è dovuto il pagamento del superbollo (che si paga per le auto che superano i 185 chilowatt di potenza), pari a 20 euro per ogni chilowatt che supera questo limite
- auto d’epoca: si tratta della auto immatricolate più di 30 anni prima, esenti dal pagamento del bollo. Queste possono comunque indurre ai controlli fiscali e devono avere determinate caratteristiche (come per esempio i pezzi originali)
- auto storiche: sono quelle auto immatricolate più di 20 anni prima, non ancora d’epoca, ma comunque con rilevanza storica
I controlli fiscali seguono questa procedura:
- l’Ufficio delle Imposte territorialmente competente invia una richiesta di chiarimenti al possessore dell’auto in questione qualora noti uno scostamento elevato tra quanto dichiarato dal contribuente e lo stile di vita che ha
- se sussiste la sproporzione, l’Agenzia delle Entrate invia una richiesta di chiarimento al contribuente, chiamato a dimostrare di potersi permettere il mantenimento dell’auto
- se le giustificazioni presentate dal contribuente non dovessero essere sufficienti, parte la notifica dell’atto di accertamento
- l’Agenzia delle Entrate valuta i beni e quanto sottratto al Fisco e le imposte dovute sono calcolate sulla base del “reddito in più” non dichiarato
Le auto devono essere dichiarate nell’ISEE (e non nel modello 730 o nel modello Unico) così che il Fisco possa capire quanto incidono sulle spese da sostenere. Dunque l’accertamento parte dall’Agenzia delle Entrate qualora si dovesse notare una sproporzione tra la dichiarazione dei redditi del proprietario del veicolo e il suo stile di vita. Spetta al contribuente dimostrare il possesso di quel veicolo di lusso o d’epoca, ad esempio giustificandolo come un’eredità, una donazione o un acquisto in leasing o con finanziamento.