C’è un limite invalicabile tra sicurezza personale e invasione della privacy altrui: ecco cosa dice la legge sulle telecamere installate dal vicino di casa.
Ormai sembra impossibile sfuggire agli occhi elettronici: ci osservano dai citofoni, ci seguono nei parcheggi, ci scrutano perfino mentre rientriamo a casa. Ma cosa succede quando non è il Comune, una banca o un supermercato a riprenderci, ma il nostro vicino di casa? È quello che è accaduto a molti di noi, e, diciamolo, sentirsi “osservati” tutti i giorni dal proprio confinante non è mai qualcosa di piacevole.
Ogni volta che usciamo di casa, volenti o nolenti, percepiamo lo sguardo invisibile di quella telecamera sul nostro corpo. Da un lato c’è la tentazione di lasciar correre, per quieto vivere e per non compromettere i rapporti di vicinato: in fondo, si tratta solo di un dspositivo di sicurezza… Dall’altro, però, col passare dei giorni il fastidio si trasforma facilmente in disagio. Vivere con la sensazione costante di essere spiati può essere snervante.
In realtà, basta documentarsi un po’ per scoprire che la legge dice qualcosa di molto preciso e importante al riguardo. In Italia, installare una telecamera per proteggere la propria abitazione è del tutto legale. Ma – e qui sta il punto cruciale – ci sono limiti ben precisi ds rispettare. La telecamera può riprendere solo la proprietà privata di chi la installa: nulla di più. Inquadrare anche solo un pezzo di vialetto del vicino, la sua porta o le parti comuni dell’edificio (come scale, androni o cortili) è vietato, a meno che non si ottenga l’esplicito consenso delle persone coinvolte.
Quella che per molti sembra una banale “telecamera di sicurezza”, può in realtà trasformarsi in un’interferenza illecita nella vita privata, un reato punibile con la reclusione fino a quattro anni. E non basta dire “non sto registrando”: anche senza salvataggio delle immagini, se l’obiettivo riprende porzioni della proprietà altrui, si rischia comunque grosso. La soluzione? Il primo passo è farsi coraggio e parlare con il vicino. Con toni civili, ma fermi, dovremmo spiegargli la situazione e mostrargli quanto scoperto.
Magari il nostro interlocutore non la prenderà benissimo, inizialmente, e sosterrà di voler solo proteggere la propria auto, senza cattive intenzioni di sorta. Ma i fatti sono fatti: la legge parla chiaro. Dopo qualche giorno di silenzio, la telecamera magari sparirà, senza dover procedere a lunghe e spiacevoli battaglie legali. In fondo, non serve diventare esperti di diritto per convivere serenamente: basta ricordare che la propria sicurezza non può passare sopra la libertà altrui.
Se hai questi fumetti in casa puoi guadagnare così tanto da pagarti le vacanze: ecco…
Ricevere 850 euro al mese dall'INPS è un'importante opportunità per chi soddisfa determinate condizioni. Scopriamo…
Avere la caldaia autonoma può essere comodo, ma si è costretti a pagare comunque il…
In poche mosse il bagno può trasformarsi in un’oasi di stile: addio vetri da pulire…
In estate è più semplice essere prede di insetti ma questi sono pericolosi anche per…
Brutte notizie per chi ha la partita IVA, anche io mi aspetto il peggio nei…